Le città ideali: Francoforte sul Meno

Viaggiare, visitare altre città di altre nazioni è un buon modo per arricchire la proprie conoscenze,  illuminante anche per comprendere cause e conseguenze del decadimento che il nostro  Paese sta conoscendo in questo periodo.

Sono stato qualche giorno a Francoforte sul Main, dove ha sede la Banca  Centrale Europea per capirci, che può considerarsi il centro finanziario d’Europa;   una città di poco meno settecentomila abitanti  anche se, per l’importanza economica che riveste, soprannominata “Bankfurt” o “Mainhattan” proprio a rimarcarne la rilevanza nel modo delle banche  e della borsa .

La cosa interessante è che la città, nel suo complesso,  è percorsa da un fremito di rinnovamento urbano che non conosce sosta,  che vede nella ricerca architettonica, nella sostituzione dell’edilizia priva di valore, nella riqualificazione-senza fondamentalismi conservatori- dell’esistente, il motivo conduttore.

Attraversandola non è infrequente notare grattacieli riflettenti integrarsi e integrare edifici storici, accuratamente mantenuti, non è infrequente vedere fabbricati degli anni ’70 e ’80 interessati da totali rifacimenti della loro immagine urbana e della loro efficienza energetica. Decine e decine di gru e cantieri costellano le strade, pur ordinatissime, che incorniciano spazi pubblici urbani attenti alla qualità della vita.

Una città che investe molto in cultura, che conta numerosi musei, alcuni prestigiosi anche per l’autore della costruzione come il MAK di Richard Meyer, tanto da avere una riva del Meno chiamata la Riva dei Musei – ve ne ho contati almeno quattro o cinque in successione-;  per non dire della città universitaria, sbalorditiva se raffrontata alle nostre.  Una città nella quale ogni nuova architettura, nella sua espressività, deve dimostrare consapevolezza del luogo e della sua storia,  obbligando quindi gli architetti a una ricerca formale più profonda.

Non è vero che una città bancaria, per giunta tedesca, sia triste: non lo è perché ogni investimento immobiliare di una certa consistenza deve garantire alla collettività un’opera d’arte posta in uno spazio pubblico; non lo è perchè le aree commerciali sono dentro la città, insieme piccole e grandissime, alcune opera di archistar come il My Zeil di Massimiliano Fuksas, spesso integrate con  grandi aree pedonali, distribuite nel centro cittadino e connesse da reti ciclabili oltre che costellate di immensi parcheggi interrati che inghiottono migliaia e migliaia di automobili, di cui non c’è peraltro bisogno di far grandissimo uso vista l’efficienza delle reti pubbliche e l’economicità dei taxi. Aree pedonali che già nel pomeriggio si riempiono di persone, giovani, anziani, famiglie , che affollano negozi e locali.

Non si notano a Francoforte lavavetri o venditori di fazzolettini ai semafori, eppure la presenza di extracomunitari  è sensibile, negli hotel, nei negozi, nei cantieri: in quattro giorni, pur con un uso frequente, non ho incontrato un solo taxista tedesco, solo extracomunitari peraltro efficienti e gentilissimi.

E’ una città in divenire che tuttavia non rinnega se stessa, anzi nel suo intimo ricerca gli stimoli per la sua evoluzione e per competere  nel mondo. Alla fine una città di settecentomila abitanti  in cui vi sono seicentomila posti di lavoro e ogni anno di nuovi ne vengono creati, certo per la sua particolare condizione politica, ma soprattutto per la buona amministrazione e la pragmaticità delle regole che vi si respira.

SEDE OPERATIVA
Via Indaco, 23 (Spazio SAL)
95129 Catania - Italy

SEDE LEGALE
Via S. Gaspare Bertoni, 5
95030 Tremestieri Etneo (CT) - Italy

T +39 095 5183405
M +39 335 5266293

© 2012 Scannella Architects - P.IVA: 04042850877 | C.F.: SCN GPP 53M21 C351 E